Il Rana Plaza era un edificio di otto piani situato a Savar, in Bangladesh, che comprendeva fabbriche di abbigliamento, negozi e uffici. Il 24 aprile 2013, l'edificio ha subito un crollo catastrofico che ha causato la morte di 1.134 persone e oltre 2.500 feriti.
L'incidente del Rana Plaza è considerato uno dei peggiori disastri industriali nella storia del settore tessile. Le fabbriche all'interno dell'edificio erano coinvolte nella produzione di abbigliamento per marchi internazionali a basso costo. Molte di queste fabbriche operavano in condizioni precarie, con pessime misure di sicurezza e bassi salari per i lavoratori.
L'edificio era stato dichiarato strutturalmente insicuro prima del disastro, ma le fabbriche continuarono comunque a operare senza essere evacuate. Ciò ha sollevato forti critiche sulla mancanza di responsabilità delle aziende coinvolte e delle autorità locali.
L'incidente ha suscitato l'attenzione a livello globale sulla condizione dei lavoratori nel settore dell'abbigliamento e sulla necessità di migliori regolamentazioni e standard di sicurezza. Ha portato ad un maggiore impegno da parte di aziende e organizzazioni internazionali per migliorare le condizioni di lavoro nel settore tessile, garantendo una maggiore trasparenza, il rispetto dei diritti dei lavoratori e una migliore sicurezza sul lavoro.
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